SCRITTORE
O MUSICISTA?
I
Divani su M'Arte - Magazzino di Gilgamesh 26/03/09
Basta,
per pietà! Sono cinque anni che ci marciamo su questa deprimente
dicotomia e cioè se il sottoscritto sia più da iscrivere nella
categoria dei musicanti o in quella degli scribacchini, giocando su
un presunto disorientamento del pubblico nel vedermi apparire ora in
una veste e ora nell'altra.
Ieri
sera Kurtz,
nell'intervista fattami nello Speaker Corner del
contenitore/happening/evento Divani su M'arte, ha definitivamente
chiuso la diatriba presentandomi come scrittore &
musicista. Insomma, se uno scrive e suona, come diavolo dovrebbe
essere definito, eeehhh?
Ma
facciamo un passo indietro (ooops, attenti al gradino!): di cosa sto
parlando? Si tratta della nuova creatura di Renzo Giorda, alias Lord
Theremin, che da anni manipola la scena culturale e artistica
torinese shakerando insieme, da provetto barman, più discipline,
riuscendo a riunire espressioni di varia estrazione per serate,
appuntamenti, incontri, esibizioni di spessore e gusto. Nacquero così
i Cantieri d'Arte (consegnati alla storia nell'epopea Il
Blues & il Graal), serate in bilico fra l'improvvisazione,
l'incontro fra amici e la proposta culturale, che ora si sono
evoluti sotto la sigla Divani su M'arte (l'apostrofo rappresenta
appunto l'ideale continuazione con gli storici Cantieri), serate di
plurime proposte ospitate per i primi due numeri (lo Zero,
tutto al femminile in occasione dell'8 marzo, e l'Uno, quello di cui
sto relazionando) nella prestigiosa cornice del Magazzino
di Gilgamesh, locale torinese ben noto per la buona tavola &
la buona musica.
I
conduttori sono Kurtz e Dom Grag (Dom è quello con i capelli alla
Caparezza, Kurtz è l'altro) e l'evento non si esaurisce nella
serata ma lascia traccia e mette gambe nella piattaforma mediatica Officine
Brand, dove si ritrovano i video e le promozioni dei vari
artisti. I padroni di casa molto correttamente spiegano al pubblico,
perplesso nel vederli condurre la serata in piedi, che i divani sono
rimasti, appunto, su Marte. Al piano superiore, l'Angolo
dell'Altoparlante ospita il sottoscritto con la sua ormai cospicua
produzione letteraria (sette titoli, come i mari, le meraviglie del
mondo, i magnifici, i nani…), lo scultore Ugo Venturini e le sue
affascinanti e riflettenti (nel senso che fanno riflettere) opere in
bianco e nero, Monica Morra e la sua proposta di Arte
Y Flamenco. Ospite d'onore lo storico cantautore torinese Enzo
Maolucci, di cui vogliamo ricordare la prima tesi di laurea
sulla musica pop, sui Beatles (correva il 1971) e l'album (musicale,
ma quasi fotografico) della Torino di allora Barbari e Bar.
L'ambiente
è accogliente e piacevole è la chiacchierata con l'ammiccante
Kurtz, preparatosi puntigliosamente sulle imprese e le manie del
sottoscritto. Purtroppo la confidenza creatasi con l'astuto
intervistatore rischia di farmi commettere un'imperdonabile
indiscrezione quando si tocca la mia attività di rifllessologo
(secondaria in termini professionali, ma ragguardevole sotto
l'aspetto scientifico ed energetico) e mi scappa detto che il numero
dei piedi da me manipolati per ristabilire l'omeostasi dei miei
pazienti ha ormai raggiunto la significativa cifra di 133. Kurtz
annusa aria di scoop e vorrebbe indurmi a rivelare il perché di un
siffatto numero dispari, ma io prontamente mi trincero dietro il
segreto professionale e a lui non rimane che sondarmi svogliatamente
sul bridge, la musica, il cinema, i fumetti e il mio ultimo parto,
il giallo Sciarada.
La
colonna sonora della serata è curata dall'esperto dj Roby Vaio,
altro amico con cui passammo alcune intriganti serate a Radio
Flash pochi anni or sono e che rivedo (e riascolto) davvero
volentieri. Ma la chicca della serata è l'emozionante esibizione di
Lord Theremin che sovrappone il suo liquido strumento alle note di
Roby. Qualcuno commenterà che l'unione dei gesti del Lord e dei
lamenti del theremin ricordano una lotta, un duello, come pure che
lo strumento pare chiamare piangendo il suo padrone, colui che, pur
senza toccarlo e avvicinandosi e allontanandosi, gli dà vita e
voce.
Dopo
questi eventi si confluisce nella sala a piano terra dove la serata
continua con un'eccitante esibizione di flamenco del gruppo di
Monica Morra, la presentazione dei Divertparty
di Beppe Castelluzzo e la musica dei Figli di Guttuso. Con
l'occasione, si annuncia la prossima futura esibizione dei BlueStyle
al Magazzino di Gilgamesh, in data da definire. Stay tuned, restate
sintonizzati su questo sito.
Come
vedete questo novantesimo è infarcito di link a questo e quello.
Non è un caso, è la dimostrazione della rete di persone, artisti,
gruppi, proposte, idee, stimoli e amici che è riuscito a creare il
nostro irrefrenabile e inimitabile Lord
Theremin, alias Lorenzo Giorda (… o, come dicevan tutti,
Renzo…)
Home:
www.bluestyle.org