LusMor

 

 

 

  

Barrage

 

 

 

Clan Grande Orsa: jam finale

 

 

(Foto di Isabella Basso)

 

 

LA VOCE DEI VIOLINI

 

Celtica 2008 - Courmayeur 24/08/08

 

Credo che forse ce la potremo fare. Se in un mondo meccanico e iper-tecnologico, con ideali dimenticati e diritti calpestati, dove l’arte diventa bluff, il mercato schiocca le dita e batte il tempo alla nostra danza, dove impera il “tutto e subito”, dove apparire conta più di essere e avere più di sapere, se in questo mondo, dico, esistono ancora delle persone, degli artisti che dedicano la propria vita alla disciplina di uno strumento, rinunciando a qualsivoglia scorciatoia (come, ad esempio, i tasti della mia chitarra che mi facilitano la posizione delle dita) per regalarci due ore di musica strappata all’aria e condita con le spezie del loro sangue e della loro fantasia, se, insomma, si può assistere ad un concerto come quello di Celtica 2008 dove il violino la fa da protagonista, questo strumento angelico e diabolico insieme, che richiede una precisione micrometrica e dita piegate alla volontà e all’abilità del musicista, allora, forse, non tutto è compromesso e potremo salvarci.

Celtica è cambiata e l’appuntamento principale diventa biennale. Quest’anno quindi dovrebbe essere solo un’anteprima, un antipasto, un assaggio per i piatti forti dell’anno prossimo ed è con questo spirito che ci rechiamo a Courmayeur per la serata conclusiva, benevoli, ma senza aspettarci granchè.

Avrete capito che le aspettative sono state abbondantemente superate dalla realtà. Lo spettacolo inizia puntuale con l’ouverture del Clan Della Grande Orsa, principali organizzatori della rassegna: cornamuse, violini, tamburi, flauti per la vivace introduzione della serata.

A seguire i nostri amici della Gens d’Ys e le loro danze irlandesi, coordinate e coreografate dall’inossidabile Umberto Crespi. E’ la terza volta che assistiamo ad una loro esibizione (siamo assidui frequentatori di Busto Folk, come potete verificare scorrendo questi Novantesimi) ed ogni volta li ritroviamo sempre più bravi, precisi, coinvolgenti, tanto che stasera la corretta puntualizzazione di Umberto che loro non sono professionisti ci dà persino un po’ fastidio e ci suona ingenerosa per la loro bravura. Alternando ai loro numeri la limpida voce di Elettra, a cui ci uniamo impetuosamente nel coro di The Star Of The County Down (brano a noi ben noto e che amiamo riproporre, sia pure in situazioni meno importanti), i Gens d’Ys usano per alcuni loro pezzi le musiche del blasonato musical celtico The Lord Of The Dance del funambolico e taccheggiante Michael Flatley, spettacolo che abbiamo scoperto da poco ma che ci ha assolutamente fatto innamorare. Bene, tale musical si avvaleva dei duelli al violino di Cora Smith e Màirèad Nesbitt, grandi (e belle) strumentiste, note anche per le loro carriere soliste. E chi le sostituisce nelle tournèe europee degli ultimi diciotto mesi? Il duo LusMor, al secolo Nicoletta Alby e Giada Costenaro di… Aosta. Sì, signori: queste due (belle) ragazze, che dall’età di sei anni studiano il violino, hanno coronato il loro sogno ed oggi sono loro a calcare quelle scene prestigiose. Stasera, in una pausa occasionale fra impegni onerosi, tornano nella loro natìa Valle per esibirsi per noi, entusiasmandoci con la loro bravura, affiatamento, freschezza (e bellezza. Come? L’avevo già detto? Ah.)

Ma non è finita. L’ultimo gruppo in programma, quello col nome più grosso in cartellone, è quello dei canadesi Barrage, inseguiti da tempo dagli organizzatori di Celtica. E per poco non caschiamo dalla sedia: sul palco irrompono sei violinisti, quattro donne e due uomini, che sui loro violini infuocati ricamano indiavolate gighe, danzano, cantano, accompagnati dalla base ritmica di basso, chitarra e batteria. I Barrage sono un progetto guidato e condotto da Dean Marshall quale direttore artistico e alcuni componenti del gruppo cambiano negli anni. Ma il risultato è incredibile e entusiasmante, spaziando dal mondo più propriamente celtico a quello pop (Eleanor Rigby), al country (Riders in the sky), al jazz (Birdland), al latino (Tico Tico).

Il finale è a sorpresa: tutti i musicisti sul palco, Barrage e LusMor e Clan Della Grande Orsa, oltre all’arpista Jochen Vogel esibitosi la sera prima e che ha rimandato la partenza, per improvvisare tutti insieme Greenlands, l’inno delle nazioni celtiche. In prima fila viene spinta la giovanissima violinista del Clan che, concentrata e compunta, fa la sua parte raccogliendo idealmente e inconsapevolmente il testimone dai più esperti colleghi. Il suo visetto serio è garanzia del suo impegno futuro. Sì, credo proprio che ce la possiamo fare. 

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