SOGNANDO
MACEDONIA
Ricordate
Pierina Martignetti? Era (è) una giovane e dotata vocalist con cui
questo irsuto e barbuto vecchio chitarrista si era accompagnato
all'inizio del millennio per portare in giro un repertorio di cover
intriganti e romantiche sotto il nome di Soul Songs.
Vent'anni dopo, come intitolerebbe Dumas, in una fase in cui i
gloriosi e terremotici gruppi dotati di sonore e ingombranti
batterie di tamburi trovavano difficoltà a piazzare le loro
proposte rock-blues (e le loro batterie, appunto: parliamo dei Five
Tips e dei BlueStyle
ovviamente) mentre il mercato risultava più aperto e disponibile a
piccoli ensemble acustici, avevo ripreso quel repertorio,
setacciando e scegliendo particolarmente quei brani in cui la mia
pur limitata tecnica chitarristica veniva valorizzata al meglio e la
mia rimbombante voce baritonale risultava più coinvolgente e
musicale. Per sfruttare il ritorno a questo repertorio preparai
anche un cd con una sintesi della scaletta aggiornata, da offrire
nelle varie occasioni live. (Lo trovate qui).
Certo, avere accanto un aggiuntivo strumento solista avrebbe
ampliato sicuramente la fruibilità del recital e com'è, come non
è, ecco apparire al mio fianco (destro, perché deve scrutare quali
accordi compongono le mie dita sinistre sulla tastiera della
chitarra) Roberto "Roby" Robattino, armonicista di
vaglia sempre pronto a soffiare note nelle sue innumerevoli piccole
cerbottane. Avendo poi ospitato in un paio di occasioni la voce
sicura e autorevole di Marina Pretti con un evidente salto di
qualità delle armonie e varietà delle voci soliste, l'idea di
strutturarci come trio venne da sé.
Personalmente
aborro l'idea di propinare al mio gentile pubblico due volte di
seguito le stesse canzoni, sia per rispetto agli amici che decidono
magari di venire ad ascoltarci in entrambe le date, sia per non
annoiarmi io stesso. Così dedico molto tempo a variare, studiare,
spostare, integrare i brani in scaletta, sempre tenendo conto delle
possibilità tecniche e musicali della formazione.
Contemporaneamente studio e appronto nuovi repertori, come Ridendo
cantando, una raccolta di canzoni buffe, ironiche, strambe e
demenziali, e Sognando California, una bellissima carrellata
dell'evoluzione della musica west coast, dai Byrds alle loro
derivazioni.
Va
da sé che a un certo punto sono arrivato a una nuova versione del
programma originale, inserendo pezzi provenienti dai miei vari
repertori e spettacoli e così Dylan va a braccetto con De Andrè,
un blues è seguito da un brano dei Fab Four, fra due ballate
country fa capolino un indiavolato rock 'n' roll, il cantautore
Franco Nervo si alterna con uno Springsteen di annata eccetera e mi
è venuto spontaneo ridefinire il programma cambiandogli titolo in Macedonia,
che dava effettivamente l'idea della miscellanea di generi e brani
proposti. Sfortuna volle che il debutto di questo recital avvenne
nel marzo 2022, due giorni dopo la rovinosa sconfitta della nostra
Nazionale contro la squadra della Macedonia del Nord, che ci
precluse l'accesso ai Mondiali di calcio, ma, in effetti, devo dire
che non ci furono aggressioni o insulti da parte del pubblico offeso
dalla scelta di questo tristemente evocativo nome. Si vede che gli
italiani sono migliori di quanto comunemente si crede. Comunque
questo repertorio è stato anche testato in solitaria con un
discreto riscontro.
Accenno
qui ad una annosa querelle, o meglio una amichevole discussione con
amici cantautori che, giustamente, sono molto critici sul
proporre sempre e solo cover di altri autori, osservando lucidamente
che, se tutti facessero sempre e solo cover, la musica non
crescerebbe, non evolverebbe, morirebbe nella culla. Tutto più che
giusto e io stesso, cantautore da una vita con oltre cento titoli a
mio nome (di cui ormai sessanta depositati alla Siae) sono più che
favorevole a proporre ed ascoltare brani originali. L'unica
differenza sta, secondo me, nella misura: un pubblico poco preparato
e bombardato da brani commerciali credo faccia fatica ad accettare,
salvo lodevoli eccezioni, tutto un recital di un autore nuovo e per
lo più sconosciuto. Sempre secondo me bisogna operare
omeopaticamente, cioè con piccole dosi di novità in mezzo a un
repertorio più noto, quello che "sappiamo tutti" e fa
battere il piedino e scatena i cori soddisfatti della platea. Lo so,
lo ammetto, non aiuta l'autostima di noi autori (che ci spremiamo
mente e anima per creare qualcosa di emozionante e coinvolgente)
l'ennesima richiesta di Motocicletta o Io vagabondo o Generale,
ma se non ti accontenti di suonare nel tuo salotto e vuoi misurarti
davanti a un pubblico (in genere pagante) devi tener conto della vox
populi, il cliente ha sempre ragione eccetera.
Comunque
Macedonia è un live formidabile: vi aspetto!
9/9/2022
Home:
www.bluestyle.org