DRITTI
SUL ROCK!
Primo concerto Five Tips - Ass.ne Il Porto - Moncalieri 20/09/2013
Lo
ammetto, su Largabanda sono prevenuto. A favore.
Nei
tre anni in cui ho fatto parte della benemerita associazione ho
visto moltiplicarsi le occasioni di fare musica, di creare eventi,
di far nascere collaborazioni, di realizzare iniziative che mi hanno
visto non solo interessato spettatore ma più di una volta anche
coinvolto attore.
Volete
nomi e esempi? Il primo progetto che ho condiviso con Donata è
stato il duo di folk albionico Red Fox,
piccola gemma a cui sono particolarmente affezionato. Da lì la
proposta di entrare nel Coro Largabanda in
qualità di baritono pasticcione. Quasi
contemporaneamente sono stato accolto nel gruppo Catweasle,
rigorosi propositori di musica dell'area celtica. Bell'esperienza.
In Largabanda ho ritrovato dopo tanti anni il mio insegnante di
finger-picking Ettore Cimpincio che, con l'altrettanto dotato
chitarrista Daniele Camera formava l'ardito duo For-Me-Double.
(vorrei evitare di tediarvi ripetendo ancora una volta quanto poco
sia riuscito a sfruttare le sue lezioni, ma detesto lasciarvi con
l'erronea convinzione che il finger-picking sia diventato uno dei
miei mezzi espressivi). Gruppi (degli) storici fondatori
dell'associazione sono i lirici Malartàn,
gli emozionanti Out Of Range,
lo sfaccettato autore Massimo Lajolo & Onde Medie. Il Largalbero
protende i suoi rami in ogni direzione. Ad uno di essi è appeso il
gruppo bluegrass di Vito De Bellis, i Traine
Mannut; ad un altro i sofisticati jazzofili Chordaria, a un
altro i gorgheggianti partenopei Tant'accussì, a un altro la
commistione fra danza e musica dei Notambuli e, credetemi, potrei
continuare ancora a lungo. Per limitarci a quanto ho visto nascere
nell'ambito del Coro, citerò gli Over The Strings di Beppe Brucoli
e Roberto Togliatto a cui si è unita la nostra gorgheggiante Marina
Pretti, la quale, mettendo a frutto un interessante corso di
scrittura testi tenuto da Massimo, propone ora delle deliziose
composizioni proprie. Ma Marina è stata cooptata anche dal mio
vecchio sodale Fulvio nel deandreiano progetto Bottega
Faber, mentre Dora, la nostra statuaria domatrice di cavalli
selvaggi, l'ha coinvolta, insieme a me e al percussivo Salvo, nelle
sue lezioni-concerto per bambini col metodo
Gordon. E avendo ivi conosciuto il puntiglioso contrabbassista
Marco Ravizzotti l'ho persuaso a portare le sue basse frequenze in
aiuto dei miei caracollanti Blue West.
Ancora: i saggi degli allievi di canto, chitarra, scrittura testi, o
le serate musicali a tema, portano a creare collaborazioni fra i
partecipanti (e citerò qui solo l'intensa paroliera Silvana Nico,
l'introspettiva cantautrice Annalisa Bruno e l'estroso chitarrista
Toni Montanaro), per non citare la rassegna musicale da me
organizzata e battezzata New Life Day. I vari links, rimandi, resoconti, novantesimi,
commenti che avete incontrato nel testo finora o che potete trovare
sull'onnipresente FaceBook fra i miei resoconti fotografici,
testimoniano solidamente quanto sia vero che Largabanda è sinonimo
di creatività e sinergie.
Bene,
ciò premesso era da tempo che il sorridente Renato insisteva per
organizzare una tersicorea serata all'insegna del boogie-woogie e
del rock 'n' roll. "Siete così bravi - insinuava suadente nei
minuti di pausa fra un set coristico e l'altro - che non ci mettete
niente a preparare un repertorio rock live per far ballare noi
incalliti volteggiatori!" Sfinito dai suoi assalti, poco
convinto sulla realizzazione pratica dell'idea ma sotto sotto
stimolato dalla sua richiesta risposi che, per quanto mi riguardava,
già da anni mi dilettavo su una ventina di pezzi Anni '50, rock 'n'
roll, twist, do-woop e quant'altro, ma che era impensabile proporre
tali canzoni con solo una voce e una chitarra. "Ma ci sono
loro!" replicava René, indicando Salvo e Umberto e Massimo, la
metronomica Largeband accompagnatrice del coro. Certo, concordavo
io, basta solo chiedere se sono interessati e disponibili,
considerando i loro molteplici gruppi e impegni. E così, con
l'estate incalzante, con scambi di spesse mail e ripetute visite su
YouTube, sciolte le ultime riserve il progetto decollò. Ai quattro
moschettieri coinvolti inizialmente si aggiunse il giovane Stefano
alla voce e armonica e il repertorio necessario e sufficiente a
tenere su la agognata serata prese forma. Stefano si diede anima e
corpo a Sua Maestà Elvis, Massimo sponsorizzò il più morbido
Buddy Holly, Umberto swingò su Louis Jordan e Ray Charles ed io
sposai il lato più energico di Bobby Darin e Paul McCartney,
passando per il blues di Jimmy Reed, concordando comunque tutti
sull’istrionico Chuck Berry. La data dell'esordio fu fissata al 20
settembre e se considerate che a luglio e per mezzo agosto le
meritate ferie rapirono ora questo e ora quello dei rockettieri, vi
renderete conto che facemmo miracoli nelle tre stiracchiate prove più
quella generale che ci concedemmo.
Una
volta deciso che ormai il dado era tratto dedicammo il giusto tempo
all'essenziale compito di trovare un adeguato nome per l'ensemble.
Fu Massimo che estrasse il coniglio dal cappello proponendo Five
Tips, orecchiante i Four Tops di gloriosa memoria. "Loro
erano four e noi siamo five, mentre tips rieccheggia tops, anche se
in realtà vuol dire consiglio, suggerimento" spiegava il prof.
Lajolo mentre caricavamo in macchina gli strumenti dopo le prove.
Ottimo! Ma, mentre stilavo queste righe riflettevo e verificavo che
"suggerimento" in slang è una "dritta".
Quindi… i Cinque Dritti! Bene, il gruppo c'era, il repertorio
pure; alle scarse prove si suppliva con la professionalità che
ognuno declinava a proprio modo, fra chi imparava tutto a memoria e
ne diventava padrone, e chi compilava maniacali quaderni di appunti
e sottolineature da sbirciare sotto le lampeggianti luci del palco.
Renato
e i suoi amici in quel di Moncalieri ci misero a disposizione un
fiabesco e circense ballo a palchetto e venerdì una torma di
spericolati ed entusiasti ballerini volteggiarono al ritmo dei
nuovi, mirabolanti, scatenati, grintosi Cinque Dritti! Yeaaaah!!!
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