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McGuinn Clark

Crosby Clarke Hillman

 

 

Younger Than Yesterday (1967)

 

 

Roger e la Rickenbacker

 

 

Crosby, Stills & Nash (1967)

 

 

The Flying Burrito Brothers: Perkins Roberts Hillman Berline Wertz Clarke Bush

 

 

Manassas (1972)

 

IL FOLK-ROCK SPICCA IL VOLO

I Byrds e i loro eredi

 

"Finalmente fui edotto che la registrazione poteva avvenire anche in diretta, sostituendo il microfono con un cavetto adatto collegato all'altoparlante della fonte sonora. Fu una vera rivoluzione. Liberato dalla schiavitù del silenzio (implorato, cercato, rispettato, maledetto) moltiplicai i miei sforzi. Talvolta, anche così la qualità sonora catturata non mi soddisfaceva. Ricordo che, ancora qualche anno più tardi, tentai più volte di catturare i primi dischi dei Byrds, i cui impasti vocali creavano sui miei miseri watts di uscita una marmellata sonora inascoltabile. Rabbiosamente cancellai tutto e giurai, chiamando a testimoni Cielo e Inferno, che mai, mai e poi mai mi sarei ancora accostato a quel gruppo. Di lì a poco, ovviamente, collezionai tutta la loro produzione..." (Musica Amore Mio - cap. I: La preistoria - pag. 16)

La dotta citazione testimonia veridicamente sia dei faticosi albori delle registrazioni casalinghe, all'inizio degli Anni Sessanta, sia della mia passione per le sognanti e tintinnanti atmosfere dei Byrds

Diciamo che i Byrds erano un supergruppo "a priori", nel senso che i componenti erano già così dotati singolarmente e con tali personalità che dovettero per forza dividersi e ricomporsi e dividersi ancora, dando origine ad una impressionante catena di eccellenti formazioni e carriere soliste.

Il boss era sicuramente Jim McGuinn, da Chicago, ribattezzatosi poi Roger, inventore del caratteristico jingle-jangle sound dovuto alla sua Rickenbacker 12 corde che usa anche da solista; già collaboratore di Bobby Darin, dei primi acerbi Simon & Garfunkel, di Judy Collins, appassionato delle canzoni di Dylan, che riproporrà in quantità iniziando con la splendida versione di Mr. Tambourine Man che li farà volare subito in alto nelle classifiche; con Fifth Dimension vira verso la psichedelia (acid-rock) e contamina ulteriormente il genere con influenze orientali (raga-rock); infine è responsabile della riscoperta del country & western con l'album Sweetheart Of The Rodeo.

All'inizio era però Gene Clark, Missouri, già membro dell'ampia formazione dei New Christy Minstrels, che poteva vantare una posizione di spicco, autore della maggior parte delle bellissime e intense canzoni del gruppo (I'll Feel A Whole Lot Better, Here Without You, I Knew I'd Want You, Set You Free This Time) e prima voce. La sua (presunta) paura di volare e il suo carattere schivo non ressero però alle tensioni fra McGuinn e Crosby, l'altro co-leader in pectore, e sarà il primo ad andarsene dopo soli tre anni.

David Crosby, losangelino, chitarra ritmica e armonizzazioni, ma soprattutto il sognatore, l'hippy, il contestatore. Scrive Triad, sereno inno all'amore a tre, ma McGuinn gliela boccia; al festival di Monterey decide all'ultimo momento di jammare col gruppo rivale dei Buffalo Springfield di Stephen Stills e Neil Young, ma soprattutto contesta al microfono la multinazionale della Coca Cola (sponsor dell'evento) e critica il vicepresidente USA Spiro Agnew per la guerra in Vietnam, facendo rizzare i capelli in testa a Roger che di fatto lo caccia dal gruppo. Fra i suoi capolavori Everybody's Been Burned (1967), dolce ballata sulla difficoltà di far durare un amore e Renaissance Fair sul colorato mondo hippy (un verso gli verrà citato da Eric Burdon nella sua Monterey). Si deve a lui (ancor prima di George Harrison) il primo utilizzo in chiave rock del sitar indiano.

Chris Hillman, anche lui di Los Angeles, suona basso, mandolino, chitarra e canta, dopo una interessante serie di esperienze in ambito bluegrass (un ramo del country americano, di ispirazione scozzese e irlandese, in cui ogni strumento, a turno, prende il sopravvento sugli altri e improvvisa con variazioni sul tema, mentre gli altri lo accompagnano sullo sfondo). La partenza di Clark prima e di Crosby poi gli apre spazi sia come compositore che come interprete (Thoughts And Words; Natural Harmony). 

Michael Clarke, di New York, è il batterista, senza un curriculum così prestigioso come quello dei soci.

 

Ed ora mischiamo le carte.

Crosby, lasciati i Byrds, acchiappa Stills, orfano dei disciolti Buffalo Springfield, e Graham Nash (fuggito dagli albionici Hollies dai facili ritornelli) e fonda il trio che diventerà subito leggenda, a cui si aggiungerà Young con la sua chitarra spigolosa e i suoi acidi sogni. Poi, da solista, firmerà il suo capolavoro If I Could Only Remember My Name, accompagnato dalla crema della scena musicale californiana (Jefferson Airplanes, Quicksilver Messenger Service, Grateful Dead). Si stabilizzerà in coppia con Nash, l'unico che riconosce più bravo di lui nelle armonizzazioni vocali.

Clark farà duo con Doug Dillard; proseguirà da solo; parteciperà alla riunione dei cinque Byrds originari nel 1973; poi in trio con McGuinn e Hillman nel 1977; poi con Carla Olson. Morirà nel 1991.

Hillman fonderà con Clarke i Flying Burrito Brothers, su territori bluegrass e country, col virtuoso violinista Byron Berline (lo ricordo gigantesco ai Punti Verdi di Torino, in spiritosa sfida con l'altro gigante dello strumento, ma minuscolo di statura, l'inglese Dave Swarbrick dei Fairport Convention). Poi si unirà a Stills nel progetto Manassas; poi confluirà nella Souther, Hillman & Furay Band.

McGuinn resterà titolare della ditta, cambiandone i soci, ancora per qualche anno, dedicando un album al film Easy Rider,  proseguendo poi come solista; parteciperà al carrozzone itinerante della Thunder Rolling Revue di Bob Dylan, coronando il suo sogno di suonare accanto al suo beniamino.

 

La musica dei Byrds, battezzata folk-rock, è stata apprezzata e considerata innovativa per la leggerezza dell'impasto sonoro e per la suggestione derivante dalla parte vocale, improntata su cori in falsetto dei cinque componenti. I loro brani, specialmente quelli della prima produzione, davano la sensazione di "volare in alto", come gli uccelli da cui avevano preso a prestito, storpiandolo, il nome. Come il loro successo Eight Miles High/Otto Miglia In Alto, l'altezza di un aereo o, forse, di cinque melodiose aquile.