a
"Ciriè Fantastica"
a
"Ciriè Fantastica"
con
Fulvio Grosso e Rosaria Carasi
al
Premio Tallone
retro
copertina con il LabGraal
Vincenzo
Zitello e F.N.
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FOLK
ROAD, il disco di Franco Nervo
Ha
raccolto in un cd, autoprodotto e suonato con un paio di ospiti, una
summa del suo repertorio folk, celtico e country. Nasce così
"Folk Road" dell'alpignanese Franco Nervo, nella vita
dirigente del Comune ma per passione musicista da tempo immemore.
Nervo nel cd, che conta 18 pezzi, presenta la sua passione musicale
e la sviluppa a 360 gradi: nei vari brani raccolti s'esibisce
infatti con svariati strumenti, dalle chitarre alle tastiere al
basso al mandolino all'armonica alle percussioni. Ma si sentono
anche i più particolari drum machine, dulcimer, dobro, bouzouki. e
naturalmente nel cd Nervo canta. Cosa? Da "Amour Breton",
che ha scritto e che narra l'attesa di un risveglio e di un sorriso,
a tanti brani della tradizione ripresi e riproposti: c'è "Blackleg
Miner", canzone del 1860 che si presenta come una rabbiosa
invettiva sindacale contro il minatore crumiro, traditore dei propri
compagni, a "Sean Van Voght" che si rifà alla speranza
dell'Irlanda del 1797 di liberarsi dal giogo inglese grazie
all'aiuto della Francia, fino a "I Once Had A Sweetheart",
che canta di un amore finito dove l'innamorata è in preda alla
solitudine. Il cd viene presentato con una breve introduzione a
ciascuno dei 18 pezzi sul sito della band in cui da tempo Nervo
suona: http://www.bluestyle.org/CDfolk.htm:
qui anche un assaggio della sua musica. Due i contributi importanti:
Fulvio Grosso, voce in due brani, e Ezio Baratta, che interviene con
il violino. La copertina è una fotografia scattata da Isabella
Basso.
Franco
Nervo suona da sempre. Negli anni Settanta s'esibisce come cantautore
quale membro della storica Cooperativa Torino Uno (che comprendeva
Cantovivo, Fausto Amodei, Cantambanchi, Actis Dato) e scrive più di cento
canzoni su argomenti di attualità, storici, ironici, personali. A cavallo
fra gli '80 e i '90 partecipa all'avventura dei FunKtion, un quintetto che
si divide in egual misura fra covers di sapore funky-jazz e composizioni
proprie, mentre negli anni Novanta è fondatore e unico membro stabile dei
BlueStyle, gruppo tuttora attivo che propone un sanguigno rock-blues, la
"musica del diavolo". I BlueStyle hanno inciso 12 cover di
grande blues, più un pezzo originale di Nervo, confluite nel cd "Breathless".
Nel 2007 è fondatore del trio di folk inglese e americano East2West,
mentre nel 2009 con Fulvio Grosso, Marcello Maggio, Cristina Cietto e
Dario Cravero fonda Gli Amici di Faber, che ripropone pezzi scelti dal
repertorio di Fabrizio De André. Nervo aveva già all'attivo un cd tutto
suo: era il 2006 e "Seguendo il Sole" riassumeva l'attività
musicale in gruppo, in duo e da solista dell'alpignanese, nella vita anche
prolifico scrittore.
(Chiara
Priante - Luna Nuova 2/04/2010)
Terminata con successo la rassegna "Ciriè Fantastica"
Si è tenuto l'appuntamento conclusivo della rassegna letteraria "Ciriè
Fantastica" organizzata dall'Associazione La Gilda del Grifone in
collaborazione con il Comune di Ciriè. La serata vedeva ospite
Franco Nervo, artista poliedrico sempre in bilico tra scrittura e
musica, nonché autore di una saga suddivisa in tre libri e
ambientata ai tempi di Artù. Gli interventi dello scrittore
alpignanese hanno permesso di approfondire due tappe del viaggio
nella storia e nell'evoluzione della letteratura fantastica che ha
fatto da fil rouge alla rassegna ciriacese. I presenti si sono
ritrovati immersi in un'atmosfera da pubblico di un cantastorie, una
figura che nei secoli passati era legata in maniera indissolubile al
concetto di narrazione. Da lì, con un passo apparentemente breve,
Nervo ha accompagnato tutti alla corte di un giovane Re Artù, ancora
senza regina e con ben pochi cavalieri al suo seguito. La trilogia
non è incentrata sulla semplice lotta tra bene e male, ma su quella
più sottile tra buoni e meno buoni. La storia è sempre scritta dai
vincitori: Artù fa parte del gruppo dei buoni perché ha sconfitto
gli undici baroni che gli contendevano il trono, non convinti che
bastasse estrarre una spada dalla roccia per diventare re. E lo
stesso si può dire per Morgana e per gli altri personaggi relegati
al ruolo di cattivi, figure che oggi sarebbero considerate eroiche
se avessero prevalso sui cavalieri della Tavola Rotonda. La serata,
profondamente interdisciplinare, è stata inoltre arricchita
dall'esposizione dei quadri da cui sono tratte le copertine della
trilogia di Samain, realizzati dalla pittrice Maria Rosa Giovenale,
in arte Moja.
(La Voce - 25/04/2007)
(...) Lo scrittore e musicista Franco Nervo, autore della Trilogia
del Graal, ha letto nella sala consiliare alcune parti dei suoi
romanzi e ha sorpreso gli astanti con le sue ottime capacità di
strumentista, cimentandosi con il bouzouki irlandese e una chitarra
a dodici corde, strumenti tipici della musica celtica. Nei tre
volumi "La porta di Samain", "Le rune di Mygradyn" e "L'ombra del
Graal", Franco Nervo ripercorre le gesta di un gruppo di eroi ai
tempi di Re Artù e dei suoi valorosi cavalieri. Presente alla serata
anche la moglie e illustratrice delle copertine, Maria Rosa
Giovenale.
(Susanna Grego - Il Risveglio
12/04/07)
Cerimonia di premiazione nel salone dell'Ecomuseo
Cruto
Premio Alberto Tallone, la cultura è di casa
Un pomeriggio di cultura per Alpignano quello di sabato 10 giugno.
Presso il salone Cruto si è tenuta la premiazione del concorso "A.Tallone"
organizzato dal Comitato Cittadino per il Centro Storico e ormai
giunto alla quinta edizione (...)
animato dagli interventi musicali di Franco Nervo (chitarre e voce),
Fulvio Grosso (chitarre, cori) e Rosaria Carasi (flauto, voce): un
percorso di brani folk, country e tradizionali anglosassoni dal
titolo "Storie di un tempo passato".
(Serena
Oggero - La Valsusa 15/06/2006)
Musica
e scrittura le grandi passioni dell'autore
L'alpignanese
Franco Nervo conclude la sua trilogia fantasy
(...)
Si nutre di storie e leggende il terzo e ultimo libro della trilogia
di Franco Nervo "L'Ombra del Graal", uscito in questi
giorni per chiudere il cerchio con i precedenti romanzi "La
Porta di Samain" e "Le Rune di Mygradyn". L'ultima
fatica fantasy, centocinquanta pagine, diciotto capitoli (con una
copertina speciale dipinta dalla moglie, la pittrice Maria Rosa
Giovenale, in arte Moja), frutto di una ricerca accurata, dai nomi
dei personaggi agli episodi. "Frutto della passione, ma anche
dell'istinto", rivela Nervo che si definisce "un emotivo
che si aggrappa alla razionalità" e che spiega di non cambiare
mai ciò che aveva già scritto: "Accendo il computer, mi
immergo nell'atmosfera, cerco l'ispirazione e come un fiume scrivo.
Dopo non cambio nulla: perchè il libro è come un uovo: o lo rompi
o lo lasci così". Quello che ne nasce è tutt'altro che uno
"stream of consciousness" disordinato e confuso: con
chiarezza il perito nucleare alpignanese, volto noto del comune di
Alpignano per cui dirige anche il giornalino, indaga i personaggi, i
loro caratteri, le loro paure. E, in questo libro, anche il mito del
Graal: "Ho cercato di spostare la ricerca sul significato
mistico del Graal: tutti si rifanno al mito cristiano, ma in realtà
bisogna affondare le origini nel mondo celtico". Non c'è il
rischio di essere anacronistici? "Quello che sappiamo di Artù
è stato scritto nel 1200, quindi è già anacronistico di per sé,
essendo stato narrato molto dopo la sua esistenza. Io non mi sento
in colpa: nulla nella storia contrasta con il mito di Artù
universalmente conosciuto".
Per
Nervo non è certo la prima avventura letteraria. Nel curriculum,
oltre alla trilogia, c'è la raccolta di racconti "Tempo
Spettinato" e i libri "Musica amore mio" e "Il
Blues & il Graal", frutto della sua grande passione
musicale, espressa in numerosi concerti e performance: "Sento
continuamente il bisogno di scrivere". La prossima opera?
"Un libro con le avventure di un uomo invisibile: nel 2005 che
te ne fai a essere invisibile? C'è solo da disperarsi e da
ridere" risponde Nervo, rivelando un umorismo che traspare
anche dal libro, la cui arma segreta (sempre secondo l'autore) è il
ritmo: "Sono un musicista. Tutto deve rispondere
all'orecchio".
(Chiara
Priante - Luna Nuova 15/07/2005) |
L'Ombra
del Graal
Si
conclude la trilogia celtica di Franco Nervo
Iniziata
nel 2001 con “La porta di Samain” (Samain: antico nome della
festa di Ognissanti, l’equivalente celtico di Halloween),
proseguita due anni dopo con “Le Rune di Mygradyn”, si conclude
con “L’Ombra del Graal” la trilogia ambientata ai tempi di Artù
e che vede come personaggi, oltre al mitico monarca britannico, i
cinque componenti del torinese Laboratorio Musicale del Graal che
l’autore ha trasportato di peso in quel lontano passato, sfondo
perfetto per questi bardi e la loro ricerca culturale e filosofica
delle antiche radici del nostro continente.
La
vicenda si apre su una scena ben nota: Artù ha estratto la
Spada-nella-Roccia ed è stato proclamato Re di Britannia,
suscitando però lo sdegno dei nobili più potenti che non lo
accettano come sovrano e gli si ribellano, in un susseguirsi di
sfide, duelli, battaglie, tradimenti e complotti che sconvolgono la
Gran Bretagna del quinto secolo dopo Cristo.
In
questo turbolento scenario l’ago della bilancia è rappresentato
da un inaccessibile castello e dal suo prudente feudatario, Lord
Woren (il cui sornione anagramma suona “n-e-r-w-o”) e intorno a
cui convergono, si incontrano, si conoscono e si confrontano i
nostri personaggi: Lokart il bardo, Dawn la cantatrice, Barbadoro il
druido, Andorius l’erborista, Gyot il falconiere.
Sullo
sfondo della guerra civile e nei ragionamenti notturni intorno al
fuoco di un bivacco in una palude abitata da un feroce mostro, si
staglia un inquietante e profondo interrogativo: cos’è veramente
il Graal, qual è il suo significato e come lo si potrà mai
raggiungere?
Con
cinque musicisti come personaggi, l’autore (musicista egli stesso)
ha fornito alla storia la sua colonna sonora inserendo e citando, in
modo organico e funzionale al racconto, le più antiche ballate e i
canti del mondo celtico.
Mescolando
avventura, fantasy, musica, archeologia e riflessioni filosofiche,
usando uno stile veloce e ironico, Nervo costruisce una fedele
ricostruzione del più antico mito occidentale:
“E’ particolarmente prezioso ritrovare finalmente un Artù che
conosciamo e un Merlino che amiamo, e con loro luoghi e nomi che
sono profondamente radicati nella nostra memoria” scrive nella
prefazione Mariangela
Cerrino, nota autrice di una vasta produzione di romanzi storici
e di fantascienza.
Infine,
si può notare che questo romanzo è un prequel dei precedenti e con
l’ultima riga, identica alla prima riga del primo volume, la
trilogia si chiude su se stessa, completandosi e sigillandosi.
La
copertina è un’opera di Moja (Maria Rosa Giovenale) realizzata
appositamente.
L’Ombra
del Graal (Edizioni Triskel – prezzo 15 euro) è stato presentato
sabato 18 giugno alla Grotta di Merlino, bottega dell’insolito e
sede dell’omonima associazione, in piazza Statuto 15, Torino.
(Piero
Panacci - Corriere dell'Arte25/06/2005)
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Musica
irlandese che scalda i cuori
Con
i Lurikeen e Vincenzo Zitello
E'
lo stesso salone antistante l'ecomuseo dedicato ad Alessandro Cruto,
l'inventore della lampadina, una sorta di piccolo "museo della
luce", a vestirsi di una luce suggestiva e onirica, una luce
surreale, che sa di folletti e di fate del nord. In apertura
l'esibizione dei Lurikeen, sei giovani valsusini con un repertorio
di musica tradizionale irlandese con spazi a motivi bretoni. Sono
giovani, ma sicuri, emozionanti nei loro movimenti gentili su questi
strumenti che parlano di antico: fiddle, bodhràn, uillean pipe,
flauto, chitarre, mandolino per veloci reels, più lente gighe,
ballate "arrangiate a tarda notte" e preparano le orecchie
per qualcosa che davvero sorprende e lascia senza fiato.
A
metà tra
l'impaziente e il commosso, Franco Nervo annuncia la stella della
serata: Vincenzo Zitello. Con le sue dita lunghe, sottili, delicate
ad accarezzare e pizzicare, volteggiare e ricamare, regala
all'uditorio un "solo" di arpe celtiche. Per uno dei più
celebri arpisti in Italia, che vanta collaborazioni illustri (fra
gli altri Franco Battiato, Ivano Fossati) ci sono sul palco due
strumenti: un'arpa con corde di budello e un'altra con corde di
metallo, l'arpa irlandese nella sua forma più tradizionale, lo
strumento diatonico suonato dagli antichi bardi. Tra un brano e
l'altro parla col pubblico, racconta quali storie si celino dietro i
brani, quali misteri, e la luce si fa via via calda, piena: un
abbraccio fino all'ultima nota.
(Serena
Oggero - La Valsusa 2/06/2005)
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Due
alpignanesi doc sbarcano nel web
Portale
dedicato per Franco Nervo e Moja, con la loro pittura, musica e
letteratura
Due
volti noti della città iniziano l'avventura sul mare di internet.
E' nato sotto il buon auspicio del 2005 il sito www.bluestyle.org
che sarà la casa e la cassa di risonanza di due alpignanesi "doc",
ovvero Franco Nervo, musicista e scrittore (cinque libri nel suo
curriculum, con una trilogia dedicata al magico mondo dei celti) e
la pittrice Maria Rosa Giovenale in arte "Moja". Per
essere sempre pronti a "narrare" le avventure di cui, o
uno o l'altra, ogni mese sono protagonisti è nato questo sito che
fonde e ospita tre arti: pittura, musica, letteratura. Quanto all'url,
il dominio è stato trovato dopo aver verificato che un sacco di
nomi che avevano in testa (e che davano più visibilità a Moja)
erano già usati: "Sì, anche il nome Moja, in qualche parte
del mondo è stato usato. Ma non mi stupisce, visto che in arabo è
un vocabolo che esiste, sinonimo del rumore del mare, della
risacca".
Ora,
davanti a questi due "vulcani" alpignanesi, non rimane che
tenersi aggiornati, semplicemente davanti al monitor.
(Chiara
Priante - Luna Nuova 11/01/2005) |
Musica
e poesia con Nervo
Una
stanza traboccante di note, poesia e melodie, sempre accompagnate da
una certa finezza nella presentazione ed eleganza nella scelta.
Questo e molto altro ha offerto la seconda serata de "Gli
appuntamenti culturali del venerdì": un appuntamento, quello
di venerdì 29 novembre, curato dal poliedrico Franco Nervo e
intitolato "Cuore & dita. Parole e musica per chitarra,
voce e cuore". Cornice per l'occasione le coloratissime tele
della pittrice Laura Matta. Dalle ore 21, si sono affiancati alle
chitarre due musicisti: Andrea Roletto, già membro degli storici
"BlueStyle", e lo stesso Franco Nervo, impegnato in un
viaggio non solo musicale, ma anche letterario. Dalle ballate
tradizionali al blues, dalla musica di protesta americana al folk e
country, fino al rock.
(Serena
Oggero - La Valsusa 2/12/2004)
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Col
cuore e le dita, il viaggio musicale intorno al mondo
ALPIGNANO
- "Cuore & dita". Ovvero, la musica che arriva dritta
all'anima e le parole, elaborate, che sono come una mano che, poco
alla volta ti tocca e ti raggiunge.
Sarà
questo il recital di canzoni, scelte soprattutto per la pregnanza
dei testi, che Franco Nervo presenterà questa sera nella sala di
via Sommeiller 17. Un lungo viaggio nella musica che è inscindibile
dalle parole, con antiche ballate che fungevano da gazzettino di
cronaca nera, fiabe raccontate da cantastorie raminghi, canti di
lavoro, storie d'amore, testi musicati di grandi autori e infine
lavori personali dello stesso musicista alpignanese che nella vita
è anche scrittore (cinque libri all'attivo, il sesto in arrivo tra
pochi mesi). Un viaggio fra Europa e America, fra la musica celtica,
il folk, il country, il blues, il rock e la canzone d'autore, alla
scoperta dei messaggi e della poesia dei testi: si potranno
apprezzare così l'armonia e la metrica, ma anche il significato e
la poesia, di pezzi d'anonimi musici come dei grandi Bob Dylan, Kate
Bush, Mike Scott. E, naturalmente, di Franco Nervo. Ad accompagnarlo
la preziosa chitarra di Andrea Roletto, attuale solista dei
BlueStyle.
(Chiara
Priante - Luna Nuova 26/11/2004) |
Il
musicista alpignanese ha aperto la rappresentazione del Laboratorio
del Graal
Franco
Nervo sulla scena del Piccolo Regio
Un
grande successo e un pubblico caloroso hanno accolto venerdì 15
ottobre sul palco del Piccolo Regio una rosa di artisti del tutto
speciale. Con il titolo di "Nel
Segno del Graal" è infatti andata in scena la prima di uno
spettacolo unico nel suo genere, miscela omogenea e accattivante di
musica, cinema, poesia e danza. Proprio la calda voce di Franco
Nervo, scrittore e musicista alpignanese, ha aperto la
rappresentazione, immediatamente seguita dai protagonisti della
serata, insieme autori e attori dello spettacolo: i musicisti del
Laboratorio Musicale del Graal. "Nel Segno del Graal" ha
portato a teatro colori, leggende, frammenti di passato e presente,
in un mix unico di emozioni: le poesie di Giancarlo Barbadoro e i
brani del Laboratorio hanno raccontato la storia dell'uomo e del
Graal, la ricerca la scoperta del simbolo e insieme di sé stessi.
(Serena
Oggero - La Valsusa 21/10/2004)
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NERVO
Stasera su Radio Flash
Nessuno
ferma più Franco Nervo. Colpa, come dice lui, del suo segno
zodiacale: "Sono Cancro ascendente Cancro: ansioso e passionale
per natura". Un tornado, insomma, che vive di giornalismo (è
responsabile del periodico d'informazione comunale), di libri (ne ha
già scritti cinque, un romanzo è in arrivo fra pochi mesi) e di
musica (suona e canta da molti anni nel gruppo torinese dei
BlueStyle, di cui è storico leader). Adesso, arriva la radio:
questa sera Nervo è conduttore de "Nel segno del Graal"
trasmissione in onda alle 21 su Radio
Flash (frequenza 97.6) e legata al Laboratorio Musicale del
Graal, gruppo che l'alpignanese ben conosce e che più volte
ricapitola nei suoi libri. Per il musicista-scrittore non è la
prima volta in onda. E' stato infatti più volte ospite della
trasmissione del martedì sera di Radio Flash: la verve e l'umorismo
(il suo motto è "L'umanità si divide in due: coloro che
possiedono il senso dell'umorismo e gli altri") gli hanno fatto
poi guadagnare il salto di categoria. Chi volesse intervenire in
diretta può chiamare lo 011.611040
(Chiara
Priante - Luna Nuova 31/8/2004) |
Le
magie celtiche di Franco Nervo
Musica
e miti celtici, fantasy e romanzo cavalleresco s'intrecciano
nell'opera letteraria di Franco Nervo, collega e animatore del
Laboratorio Musicale del Graal. Tre anni fa uscì "La
porta di Samain" nel quale immaginò i suoi cinque sodali
del gruppo musicale catturati da un magico vortice e risucchiati 15
secoli addietro, ai tempi di Re Artù. Trasformati in cinque eroi
celtici sono coinvolti in sfide e tradimenti e misteri. Ideali e
amicizia sono le armi con cui si difendono e attraversano più
avventure.
Ora
esce il seguito, "Le rune di Mygradyn"
(Edizioni Triskel, pp. 171, 15 euro), secondo capitolo della
trilogia che si concluderà con "L'Ombra
del Graal". Il regista dell'avventura nel tempo spinge il
quintetto nelle spire di un incantesimo di Merlino, che dalla
Britannia catapulta il gruppo nella Torino del Terzo Millennio. Dove
animano un'associazione impegnata nella riscoperta della cultura
celtica e "nella difesa dei popoli naturali". Realtà e
fantasia alimentano quest'opera della passione che ricalca i
racconti dei miti irlandesi, che si veste di magica fantasia e si
traveste di mistero.
(Torinosette
20/2/2004) |
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