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I libri: Le Rune di Mygradyn

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La Porta di Samain - Le Rune di Mygradyn - L'Ombra del Graal  

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Dipinto di Moja

Elaborazioni grafiche 

e tavole illustrate: 

LC graphica, Andrea Lesmo

Edizioni Triskel, 2003

 

 

 

Le Rune di Mygradyn

 

E' il seguito de "La Porta di Samain"e ripropone i personaggi e l'ambientazione del primo volume e cioè Dawn l'Armoniosa, Lokart lo Splendente, Barbadoro il Silente, Gyot il falconiere e Andorius l'erborista, provenienti dalla Britannia di Artù e Merlino e magicamente trasferiti ai giorni nostri. Tuttavia, improvvisamente, succede qualcosa per cui i 5 bardi devono riassumere le antiche identità e lanciarsi in un'avventura nel tempo e nello spazio per scovare e sconfiggere un insidioso nemico dotato di grandi poteri e che rischia di vanificare tutto l'operato del quintetto.

 

Ancor più che ne "La Porta di Samain" i confini fra realtà e fantasy, fra possibile e improbabile, fra il quotidiano e il sogno, sono labili e volutamente cercano di confondere idee e certezze. Se, chiudendo il libro, qualcuno arriverà a chiedersi quanto vi sia di vero e quanto di inventato, ebbene, l'autore ne sarà soddisfatto.

Ciò non vale per i riferimenti geografici, storici, archeologici e mitologici che sono stati tutti, per quanto possibile e compatibilmente con le caratteristiche e l'intreccio del romanzo, puntigliosamente verificati.

 

Al libro sono allegate immagini delle Rune protagoniste della vicenda.

 

"Quando si arriva alla fine, ad uno dei tanti finali che la nostra fantasia insegue e realizza, pagina dopo pagina, ci si trova stupiti ed incantati, incerti se seguire la ferrea Logica che vorrebbe imporci la semplice finzione letteraria e la morbida Immaginazione (o forse Intuito) che filo dopo filo, indizio dopo indizio, ha costruito una nuova verità, e suggerisce sommessa che forse, chissà, potrebbe anche essere tutto vero... o quasi." (dalla prefazione di Anna Maria Bonavoglia)

 

 

Dal Capitolo 9 - Samain

 

Davanti all'ingresso della grotta pascolava tranquillo il ronzino che aveva tirato il carro di Gyot e Barbadoro. Il carro era abbandonato poco distante.

I tre amici scesero di sella e si guardarono intorno.

Non vedendo nessuno si avvicinarono all'entrata, ma in quel mentre una voce li apostrofò.

"Salve, viaggiatori! Mi spiace che vi siate dati tanta pena e abbiate affrontato tanti pericoli per causa mia. Ma è colpa del Silente, sapete. Senza la sua eccezionale capacità medianica nessuno si sarebbe accorto dei piccoli ritocchi che io operavo nel vostro tempo. E' stata veramente una sorpresa quando, con l'aiuto degli sciamani Apache, siete riusciti a compiere il balzo nel passato e ancor di più quando avete invocato ed ottenuto l'aiuto di quei brutali vichinghi. Allora ho dovuto intervenire e cercare di confondere le visioni del Silente. Anche in questo caso, però, dovete darmi atto che con le vostre interpretazioni approssimate vi siete complicati l'esistenza da soli.

Bene, questo è l'ultimo atto. Ora torneremo tutti nel vostro mondo e riprenderemo da dove ci siamo interrotti. In fondo è meglio che nessuno di voi ci abbia rimesso la vita in questa folle avventura. Non è questo il mio scopo."

Dawn, come affascinata da quelle parole, chiese:

"E qual è, dunque?"

"C'è chi ha un concetto del 'potere' arcaico e limitato, tutto basato sulla forza, lo scontro diretto e la sconfitta immediata dell'avversario. Ma Merlino, con le sue astuzie e la sua ironia, mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che il potere è molto di più, si estende e si ramifica in mille direzioni e prende mille forme diverse. Ed ho scoperto che nel vostro mondo tutto ciò ha raggiunto livelli impensabili e affascinanti.

E' potere penetrare nel cuore della materia e scatenarne energie immani; è potere creare dei regni sterminati, che si estendono sui cinque continenti, basati sulla ricchezza e sulle merci; è potere farsi ubbidire e ispirare i comportamenti voluti, non con la forza ed il terrore, ma con sottile abilità di convinzione utilizzando messaggi e immagini che volano ovunque nell'etere; è potere trasformare la terra, le montagne e le acque piegandole al nostro servizio; è potere, infine, creare la vita dalla materia, senza passare attraverso l'intervento umano: non credi, Dawn, che questo sia veramente l'ultimo passo per assurgere ad una dimensione divina?"

Dawn rispose a fatica:

"Ma tutto quanto tu hai nominato, noi lo avversiamo, lo giudichiamo innaturale e immorale. Per noi è sopraffazione, menzogna, egoismo, oblio delle nostre radici, disprezzo per le diversità, sfregio della nostra Madre Terra."

La risposta suonò beffarda.

"E quindi vedi se non avevo ragione di combattere il vostro lavoro e i vostri successi. Voi rappresentate, se non una vera minaccia, di sicuro un freno e un pericolo per l'evoluzione di questo mondo."

 

* * *