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I libri: Tempo Spettinato

Musica Amore Mio - Il Blues & Il Graal - Chitarre e volpi

Tempo Spettinato - Sciarada - Le storie dell'Uomo Invisibile

La Porta di Samain - Le Rune di Mygradyn - L'Ombra del Graal  

Rime e Canzoni - Parole e Sogni - Novantesimi Minuti - Poesie - Inediti 

Copertina e disegni di Moja

Edizioni Montedit, 2002

 

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www.moja3.org

 

Tempo Spettinato

 

"Brevi storie sui paradossi spazio-temporali, viaggi nel tempo, giochi e sberleffi della vita, finali fulminanti, voci che emergono da un passato vicino o lontanissimo. E in sottofondo, melodia e accompagnamento, accordi di chitarra, grande amore per sempre." (dalla prefazione di Paola Bertolino)

 

Musica, fantasmi, paradossi temporali e la Storia rivisitata e riscritta sono i principali ingredienti di questi 12 racconti.

Il titolo "Tempo Spettinato" vuole evocare e sottolineare l'impertinenza e la fantasia con cui l'autore scherza e scompone il puzzle del passato e del quotidiano, spesso con taglio e ispirazione teatrali e cinematografici, alla ricerca dell'ironia, del colpo di scena, della visione sghemba del possibile.

 

In quattro racconti vengono calati come interpreti i componenti del Laboratorio Musicale del Graal, coinvolti in misteriosi delitti o testimoni di specifici momenti storici del passato.

Un altro è dedicato al duo "Il Diavolo Tentatore" di Nicoletta Sansone e dell'indimenticata Elena Bazzano.

 

Il volume è stato stampato con il contributo del Club degli Autori, in quanto il racconto "Calendario" si è classificato 4° al concorso "M. Yourcenar 2001 - Sezione narrativa".

 

 

BUONI PROPOSITI

 

I calzari sono scomodissimi. Le cinghie stringono il polpaccio.

Scivolo continuamente. Che strade! Sassi e fango e polvere e escrementi di cavallo: alla faccia delle tanto decantate vie romane!

Devo stare calmo. Devo smetterla di guardarmi così intorno.

Dove cavolo metto le mani? Dio, come vorrei un paio di tasche!

Ecco. Ecco i primi. Questi sono contadini. Autentici "burini" d'hoc. Questo con le treccine direi che è un gallo. E questi sono schiavi africani, numidi, etiopi, che ne so.

Calmo. Devo stare calmo. Ho la pistola, qua sotto l'ascella. Certo che voglio vederti estrarla in fretta da sotto questo lenzuolo!

Stai calmo. Non ci sarà bisogno di sparare. Guarda: basta seguire la gente. Stanno andando tutti al Foro. Nessuno ti distinguerà in mezzo a questa folla.

Speriamo che non mi rivolgano la parola! Mamma mia, come vorrei ricordarmi meglio il mio latino! Ho avuto troppa fretta. Dovevo ripassarmelo meglio.

Ma poi, chissenefrega. Se mi chiedono qualcosa dirò di essere greco e così giustificherò qualche sgrammaticatura.

Sì, però qui probabilmente è anche pieno di greci. No, pieno, no. E' con l'età imperiale che i greci arriveranno numerosi.

Se ce la faccio chi può dire cosa accadrà veramente! Chissà cosa sarà e se ci sarà l'Età Imperiale!

Ci siamo quasi. Ecco, quello è il Foro. Mi fermo qui. Ora devo solo aspettare. Devo - solo - aspettare.

 

Eccolo! Dev'essere lui. Quanta gente, che disordine! Sì, è lui: Giulio Cesare.

Ha l'aria più vecchia e più stanca rispetto alle statue e ai disegni sui libri di scuola. Però sembra anche più vero, più umano. In fondo sembra proprio quello che è: un politico romano, fra i suoi segretari, i suoi portaborse, i suoi clienti.

Adesso tocca a me. Devo avvicinarlo... ecco... ci sono!

"Ave, Cesare. Ascoltami: vengo da molto lontano. Prendi questo messaggio. Non è una supplica. Leggilo. E' molto importante, per te e il tuo futuro."

L'ha preso! Ora viene risucchiato via dalla folla, ma l'ha preso!

Ce l'ho fatta! La congiura di Bruto e Cassio e Casca, i pugnali che lo stanno attendendo nel Foro, le sue fatali Idi di Marzo, è tutto lì sopra. Potrà salvarsi, potrà difendersi e sconfiggere i suoi nemici.

Cesare è troppo importante, Cesare è l'unico uomo al quale il dominio mondiale non abbia fatto perdere la testa, come diceva il Mommsen. Avrà ancora anni e anni di vita da dedicare ai suoi progetti. Roma verrà rafforzata, organizzata. Le guerre civili termineranno, Cesare non è mai stato un vendicativo, ha sempre perdonato tutti i suoi avversari ed accettato chiunque sotto le sue bandiere. Il suo potere, superata la congiura di oggi, si rafforzerà. L'Occidente si organizzerà e resisterà alle invasioni dei barbari dell'est. Centinaia di anni turbolenti e sanguinosi non saranno più necessari: il Medio Evo si accorcerà e sarà subito Rinascimento. La stessa Europa Unita nascerà con secoli di anticipo! Forse non ci saranno le guerre di religione, gli esasperati nazionalismi. Forse l'intero pianeta sarà presto in grado di realizzare un governo mondiale.

Dio santo! Oggi ho cambiato il mondo, oggi ho cambiato la Storia!

 

Corsi, incespicando per l'emozione, nel vicolo buio e risalii sulla mia macchina del tempo. La puntai sul ventesimo secolo e la misi in moto.

Mi ritrovai nel mio laboratorio. Tremando, afferrai il libro di storia che era sul tavolo e lo apersi, lo strattonai, stropicciai le pagine cercando il punto che mi interessava.

Lessi:

"Cesare si recò dunque alla Curia. Strada facendo, un oratore greco si aprì un varco nella folla e gli tese un papiro, nel quale erano svelati i piani della congiura, dicendogli di leggerlo immediatamente. Fosse per il risucchio della folla che gli impediva di leggere, fosse perchè Cesare non volle prestare attenzione a quest'ultimo avvertimento del destino, certo è che entrò nella Curia senza aver dato neppure un'occhiata al rotolo che teneva in mano.

Mi sentii mancare, mi vennero le lacrime agli occhi. Avevo fallito! Tutto era stato inutile.

Poi, lentamente, comparvero sulla pagina alcune parole.

E mentre le leggevo sentii un brivido di terrore scorrermi nelle ossa. Dicevano:

 

"SMETTILA DI OSARE L'IMPOSSIBILE"

 

* * *