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Gli Inediti: Umorismo

 

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Una volta usavo dire che le persone che mi piacevano erano quelle intelligenti e con il senso dell’umorismo. Poi ci ho ripensato e ora dico che mi basta abbiano il senso dell’umorismo.

Perché, in fondo, cos’è il sense of humour se non intelligenza, cioè la capacità di distinguere fra ciò “che è” e ciò che “dovrebbe essere”, saper cogliere l’incongruità di un comportamento in un certo contesto, stupefarsi per le esagerazioni, le incapacità, le inadeguatezze?

Qui si farà più riferimento all’umorismo anglosassone dell’ironia, dell’understatement e dell’assurdo, più difficile, ma che dà più soddisfazioni. Per persone intelligenti.

 

 

 

 

1 - RIDERE E SORRIDERE

 

Understatement, dicevamo e il termine va chiarito. E’ quell’atteggiamento, tipicamente inglese, di “enfatizzare l’insignificante e minimizzare le catastrofi”. Già la definizione ne spiega tutto il potenziale comico ed eversivo: il gentleman che ritorna a casa inaspettato e trova la moglie a letto con l’amico e reagisce compassatamente, portando la conversazione sul giardinaggio ed accennando solo di sfuggita alla possibilità che i due amanti seminudi possano contrarre il raffreddore, è sicuramente buffo e gioca sul contrasto con quelle che sarebbero le reazioni più diffuse, specie di noi latini. David Niven, olimpico ambasciatore in mezzo alla rivolta dei Boxers di “55 giorni a Pechino”, che fa esclamare ad un collega: “Guardandolo mi viene da pensare che Dio sia inglese!” ne è l’incarnazione più evidente. 

Ma anche il battibecco fra Ava Gardner e Charlton Heston nello stesso film:

AG (sprezzante): “Usate sempre questi modi per far colpo su una signora?”

CH: “Sempre.”

AG (sarcastica): “E funziona?”

CH: “No. Ma non ne conosco altri.”

dove l’umorismo è nell’ammissione di lui che accetta di ribaltare improvvisamente il suo presunto ruolo di macho sciupafemmine in quello di un rassegnato imbranato.

 

O ancora, sempre con Niven e Peck, in “I cannoni di Navarone”:

DN: “Scusate maggiore; ho esaminato il battello e mi sento in dovere di comunicarvi che… non so nuotare.”

GP (assentendo col capo e stringendo pensosamente le labbra): “Lo terrò presente.”

 

Nigel Terry (Giovanni Senza Terra) che la mattina di Natale irrompe agitato nella stanza della madre Katherine Hepburn (Eleonora d’Aquitania) ne “Il leone d’inverno”:

NT: “Mamma!”

HT (secca): “Mamma sta intrigando adesso.”

 

Rientra nel termine tutto Buster Keaton, il “comico dal viso di pietra”, parte delle satire dei Monty Pithon, J.K.Jerome di “Tre uomini in barca”, P.G. Wodehouse dell’infallibile e compassato maggiordomo Jeeves e del suo sventato padrone Berto Wooster:

BW: “Dimmi, Jeeves, quell’abito è davvero così brutto?”

J: “Forse un po’ troppo bizzarro, sir”

BW (con calore): “Ma molti miei amici mi hanno chiesto l’indirizzo del mio sarto!”

J: “Certo per evitarlo, sir”

BW: “Si dice sia uno dei migliori uomini di Londra”

J: “Io non sto mettendo in dubbio le sue qualità morali, sir”

 

Collaterale è l’umorismo spiccatamente verbale, che definiremo (tanto per far vedere che conosciamo un sacco di parole straniere) di marca yiddish, cioè ebraica. Rientrano tutti i giochi di parole, le filastrocche, i dialoghi serrati e assurdi, il nonsense. Per esempio, il grande Lewis Carroll e le sue filastrocche:

 

            The sun was shining on the sea,            Splende il sol sul mare

            Shining with all his might:                      e splende sulla sponda

            He did his very best to make                sforzandosi di rendere

            The billows smooth and bright              più lucida ogni onda

            And this was odd, because it was         il fatto era stranissimo

            The middle of the night…                     poiché era notte fonda…

 

I Fratelli Marx (“Prenda una carta, una qualunque” - “Fatto, e ora?” - “La tenga pure, me ne restano cinquantuno!”); Woody Allen (“Non solo Dio non esiste, ma provatevi a cercare un idraulico nel week-end!”; “In fondo la masturbazione è fare sesso con qualcuno che ami”); Mel Brooks, ancora i Monty Pithon, Moni Ovadia, Daniele Silvestri (“Se con Emilio non va, è secondario – e se con Dario non va, esci con Mario…”), tanto per citare a casaccio varie discipline, cinema, musica e non solo letteratura.

 

E’ Jeff Goldblum, giornalista in “Il grande freddo” e Glenn Close:

 JG: “La mia regola è non scrivere nulla di più lungo di quel che un lettore medio non possa leggere durante una cacata media.”

GC: “Ma la gente leggeva Dostoiewskj nel cesso!”

JG: “Non in una sola seduta, però.”

 

E’ l’umorismo di molti fumetti, che lasciano all’ultima battuta, spiazzante e inaspettata, di ribaltare la situazione. Molti fumetti hanno come protagonisti dei bambini e in questo caso molto dell’effetto comico deriva dal metter loro in bocca improbabili argomenti e vocabolario da grandi.

Così è per Charlie Brown (altro elemento spiazzante è l’iperfantasia di Snoopy, scrittore, giocatore di hockey, cassiere al supermercato, capo boy-scout, avvocato, pattinatore e, naturalmente, pilota della 1a guerra mondiale in lotta col Barone Rosso, tutti ruoli immaginifici e esagerati per un bracchetto); Mafalda e i suoi amici (Felipe il sognatore, Susanita la matriarca integrata, Manolito volonteroso manager del suo piccolo negozietto, Miguelito l’ingenuo ed i genitori della tremenda e lucidissima bambina coi capelli a nuvola); Calvin e Hobbes, poi, sono strepitosi: un seienne pestifero e la sua amica tigre (di pezza per gli altri, realissima per lui) con cui disserta e impazza. I nomi, fra l’altro, non sono scelti a caso: Calvino, filosofo della predestinazione (per cui Calvin si lascia tranquillamente guidare dai suoi istinti più sordidi senza combatterli) e Hobbes, filosofo caratterizzato da un profondo pessimismo verso la natura umana (com’è logico sia una tigre, costretta ad assistere alle assurdità degli umani, che considera, in fondo, solo “cibo per tigri”).

 

A parte citiamo l’umorismo da situazione, basato solo parzialmente sulle parole e che tende a riproporre la nostra società distorcendola leggermente, o enfatizzandola o capovolgendo alcuni aspetti. Qui possiamo comprendere fumetti come “Blondie e Dagoberto”, coppia di coniugi di cui lei casalinga svampita (e graziosissima) e lui impiegato medio e mediocre; “Beetle Bailey”, il soldatino con gli occhi nascosti dal berretto/elmetto, pigro e in continua lotta contro le innumerevoli assurdità dell’esercito; anche “Lupo Alberto” che attinge molte battute dalla televisione/pubblicità/media/politica; “Bobo”, fumetto politico e satirico di grande classe; Feiffer, storico autore di tavole autoconclusive irridenti e acri verso la società americana; “Tits”, vita di un quindicenne americano e tanti altri.

Asterix, invece, è così ricco di gags, visive e verbali, che, a mio parere, rientra in un genere a sé.

 

Al di fuori dall’umorismo, o meglio, sfiorandolo solo occasionalmente, sono i fumetti d’avventura: “Jeff Hawke”, pilota inglese alle prese con alieni e paradossi storici e scientifici; “Corto Maltese”, romantico e disincantato eroe del primo ventennio e tutte le serie in qualche modo discendenti dalle pubblicazioni di metà secolo, Avventuroso, Intrepido, Monello, albi Nerbini, eccetera.

 

* * *

 

"Vedi di non chiamare intelligenti solo quelli che la pensano come te" (Ugo Ojetti)

"Oggigiorno si conosce il prezzo di tutto e il valore di niente" (Oscar Wilde)

Non andar sempre fino in fondo. C'è tanto in mezzo! (Elias Canetti)

"Un nonnulla ci consola perché un nonnulla basta ad affliggerci." (Blaise Pascal)

"Legge della Lettera: non c'è come sigillare la busta per farsi venire nuove idee." (Arthur Block)

"Se il mondo è pieno di prepotenti la colpa è di chi non lo è." (Alessandro Morandotti)

"Non è la libertà che manca; mancano gli uomini liberi."  (Leo Longanesi)

"Non c'è una donna di cui mi fidi come di questa vecchia chitarra. Non mi chiede mai quattrini, non va in giro a tradirmi, e se ha i nervi tirati... Be', basta che le dia un giretto appena, così, e l'accordo torna perfetto."  

(Un volto nella folla)

"Le donne sono capaci di tutto, e gli uomini di tutto il resto."  (Henri de Règnier)

"La missione di ogni uomo consiste nell’essere una forza della natura e non un grumo agitato di guai e di rancori che recrimina perché l’universo non si dedica a renderlo felice"

(George Bernard Shaw, citato da Massimo Gramellini)

"Gli artisti hanno il diritto di essere modesti e il dovere di essere vanitosi"  (Karl Kraus)

"Architetto: persona che disegna un progetto della vostra casa e progetta disegni sul vostro denaro" (A. Bierce)

"I cimiteri sono pieni di persone indispensabili" (F. Confalonieri)

"La vita è un insieme di avvenimenti, di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme. (I.Calvino)

"Non è vero che Edison abbia inventato l'altoparlante. Il primo altoparlante l'ha inventato il buon Dio da una costola. Ma è vero che Edison ha costruito il primo altoparlante che si possa spegnere." (Heinz Haring)

"In guerra e in amore i risultati migliori si ottengono col corpo a corpo." (A. Fogazzaro)

"Signore, dacci la serenità per accettare ciò che non si può cambiare, il coraggio di cambiare ciò che va cambiato, e la saggezza per distinguere l'uno dall'altro." (R. Niebuhr)

"Sei sposato?"  "No, suono l'armonica"  (Come vinsi la guerra - 1967)

"La musica non mi piace: mi fa pensare al Paradiso."  (Mefistofele, "La bellezza del diavolo" - 1950)

"Colui che ruba deve far mostra di amare i bambini e di temere Iddio."  (Ennio Flaiano)

"Gli uomini hanno soltanto due cose per la testa. Il denaro è l'altra."  (Jeanne Moreau)

"Bisogna moltiplicare le idee al punto che non vi siano guardiani sufficienti 

per controllarle."  (Stanislaw J. Lec)

"Amore: un altro di quei problemi che Marx non ha risolto."  (Jean Anouilh)

"Dubitare di se stesso è il primo segno dell'intelligenza."  (Ugo Ojetti)

"Il miglior sonnellino è quello fatto dopo che la sveglia ha suonato."  (Franco Nervo)

"Tra un amore e l'altro ci vuole una quarantena con un terzo."  (Stanislaw J. Lec)

"Le donne ci piacciono perchè sono meravigliose, o ci sembrano meravigliose perchè ci piacciono?"  (Achille Campanile)

"Con una donna si possono fare soltanto tre cose: amarla, soffrire per lei o farne letteratura."  (Lawrence Durrell)

"L'uomo che conduce una vita indegna deve esprimere sempre propositi morali." (Ennio Flaiano 1910-1972)

"Un ramo di pazzia abbellisce l'albero della saggezza." (Alessandro Morandotti)

"Lettore, immagina di essere un idiota. E immagina di essere un membro del Parlamento. Uffa, odio ripetermi." (Mark Twain)

"La gelosia è un abbaiare di cani che attira i ladri." (Karl Kraus)

"Ci piacerebbe essere migliori, ma costa troppo." (Elias Canetti)

"Non so dire in verità se la situazione sarà migliore quando cambierà; posso dire che deve cambiare se si vuole che sia migliore." (Georg Christoph Lichtenberg)

"Credi a coloro che cercano la verità dubita di quelli che la trovano." (Andrè Gide)

"Io sono ancora sulle barricate, sono gli altri a non esserlo più, punto e basta." (Giorgio Gaber)

"Ogni mattina mi sveglio e scopro di essere ancora me stesso. A volte può essere bello. Ma non sempre."  (Pete Townshend)

"Vissero infelici perché costava meno."  (Leo Longanesi)